Gerusalemme.

Gennaio.

Il mio attesissimo e sognato viaggio inizia da Tel Aviv.
 
Abbiamo pochi giorni a disposizione, solo 4, il tempo concessoci non ci permette di visitarla, ma abbiamo uno scorcio dello sky line, molto interessante, da Jaffa, gradevole cittadina di mare da lei poco distante: sa di antico, il suo nome figura già nell’Antico Testamento, di commercio, di arte, di semplicità chic ma anche di profonde contraddizioni, le prime che vedrò in questa Terra: non ci sono più le arance delle antiche famiglie palestinesi, famose in tutto il mondo, come i bei palazzi arabi che dopo il 14 maggio 1948 furono abbattuti, le vie rinominate, e il 95% della popolazione espulso; via libera a palazzi eleganti, a una visione più turistica, quasi glamour; in questo piccola città ci perdiamo fra passato, presente e futuro, fra le sue stradine ciottolate; il tramonto qui si tinge di tanti colori, vorremmo fermare il tempo per godere della magia delle notte illuminata a festa…
 
Ma Gerusalemme ci aspetta: dormiamo in un gradevolissimo boutique hotel, a pochi passi dalla città vecchia.
 
Vi parlerò dei suoi “must”, non è facile riassumerla in poche righe, cosi come ritengo sia impossibile trasmettere facilmente le emozioni, uniche, che qui si vivono.
Ho viaggiato parecchio e mai, mai avevo provato un senso cosi grande di smarrimento e al contempo di protezione, come in questa parte di mondo.
 
Di questo soggiorno di certo non dimenticherò il Muro del Pianto, non vi nascondo la sorpresa nel notare quanto sia “corto” rispetto all’aspettativa di ciascuno di noi, un’atmosfera strana e molto surreale: il filo conduttore è il pianto, quello degli Ebrei: donne da una parte, uomini dall’altra, per la distruzione del Tempio avvenuta ad opera dei Romani nel 70 d.c;  saltano all’occhio i bigliettini di preghiere, che le stesse persone inseriscono tra una pietra e l’altra… una grande speranza per tutti.
 La spianata delle moschee è il luogo più conteso al mondo, sicurezza israeliana,amministrazione giordana, preghiera... musulmana; 
 la Cupola della Roccia è l'unico momento che si vede da ogni angolo della città ed è in assoluto il simbolo di Gerusalemme.
Ho provato qui un senso di smarrimento e confusione, non è facile fare i conti con la Storia e la contemporaneità, che qui viaggiano di pari passo.
Le tre grandi religioni monoteiste amano profondamente questo luogo.
La roccia al centro della moschea Al Aqsa è sacra per gli Ebrei: sarebbe il punto dove il Signore mise alla prova Abramo chiedendogli di sacrificare il figlio Isacco; appunto sul Monte del Tempio sorgeva il Tempio di Salomone, il principale luogo sacro per gli ebrei, che fu distrutto dai Romani nell’assedio di Gerusalemme del 70 d.C. e mai più ricostruito, che conservava l’Arca della Santa Alleanza.
Anche per i Cristiani questo luogo ha notevole importanza:  
a poca distanza dalla Spianata è situata la Basilica del Santo Sepolcro, il luogo dove secondo i cristiani Gesù Cristo è stato seppellito e poi è risorto.
Infine per i Musulmani, da qui Maometto ascese in Paradiso.
 
La visita continua con la città vecchia, circondata da imponenti mura del XVI secolo, divisa nel Quartiere Ebraico, nel Quartiere Armeno, nel Quartiere Cristiano e nel Quartiere Mussulmano.
Ognuno ha una propria peculiarità: sta al Viaggiatore perdersi nei particolari, nei dettagli che ogni pezzetto di Umanità saprà offrirvi.
 
Per avere una visione diversa della città consiglio l’esperienza delle Ramparts Walk, il camminamento lungo il perimetro delle mura, è stato divertente e ci ha dato una visione decisamente più completa.
 
Continuo a essere un po’ confusa, percorriamo la Via Crucis: tutte le stazioni sono nel bel mezzo del suq del quartiere arabo… profano e religioso mai cosi vicini, mai cosi diversi… la piacevole camminata, non priva di profumi, colori e trambusto, nonchè di continui assaggi di cibo, ci porta verso
La Basilica del Santo Sepolcro; siamo fortunati, il periodo non è di alta stagione e non troviamo quasi nessuno: sorge sul Golgota, dove secondo il Nuovo Testamento Gesù fu crocefisso e poi risorse.
Sul lato meridionale dell’altare principale c’è una scala in pietra che porta al Calvario, la sala più decorata dell’intera Chiesa; non dimenticherò mai la forza della fede dei Pellegrini in attesa… come me, per baciare il Calvario… li mi sono detta “quanto è bello provare un sentimento cosi forte, cosi puro e dimostrarlo!! “; all’ingresso è ben visibile la Pietra dell’Unzione,secondo la tradizione su di essa fu posto il corpo di Gesù per prepararlo alla sepoltura.
La tomba vera e propria è all’interno di una delle due stanze dell’Edicola del Santo Sepolcro.nLa seconda stanza, invece, contiene la Pietra dell’Angelo busata, secondo la tradizione, per sigillare la tomba di Gesù.
Quante emozioni, anche per colui che non sia credente, impossibile non provarne, non abbandonarsi alla magia e alla verità della Storia che si presenta fino all’ingresso del Santo Sepolcro, con tutta la sua forza… poi ognuno seguirà la sua strada, chi di mero spettatore, chi di Fedele.
I giorni seguenti ci vedono impegnati in ulteriori visite imperdibili, come quella al Monte Sion, al Cenacolo, ai territori cisgiordanici di Betlemme: sorpresa mista a soggezione, nel vedere la cripta della Basilica della Natività che altro non è che la Grotta della Natività, il luogo dove, secondo la tradizione, sarebbe nato Gesù.
E Gerico… quanta Storia nella città fortificata più antica del mondo, la sua fondazione risale infatti a 8000 anni prima della nascita di Cristo, superando i 10000 anni di storia, si contende con Damasco il primato di città più antica del mondo.
Occupa una posizione eccezionale, vicino alle acque del fiume Giordano e nella depressione del Mar Morto, a -240 metri sul livello del mare, ha l’altitudine più bassa del pianeta.
In un clima quasi vacanziero, senti anche qui la voce della Storia, tante le immagini…
Sul Monte Quruntul Gesù tentato dal Diavolo durante i 40 giorni di digiuno nel deserto, ancora gli incontri con Zaccheo e Bartimeo,  piuttosto che Giosuè che conquista la città al suon di tromba.
Il tutto ORA in una città palestinese, divisa, come Betlemme, da alti muri, dalla vicina Gerusalemme.
Cambiano le abitudini in queste città, la qualità e il tenore di vita, nettamente inferiori, come l’approccio della gente, che ho trovato molto più cordiale e ospitale.
I miei pensieri volano, sotto il sol cocente… mangio gustosissimi datteri, di eccelsa qualità, i migliori al mondo, come la variegata frutta secca..
Una città piccola e ridente, turistica, a pochi km dal Mar Morto. 
Desidero finire questo mio racconto con Mesada e tutto il bellissimo tragitto percorso, per raggiungerla; un susseguirsi di palme, e di colori davvero intensi, quelli ocra della roccia,  e quelli azzurri, accecanti, del mar Morto: il lago salato che regala momenti anche divertenti, stando seduti in acqua, senza affondare.
Esperienze uniche tra la fortezza/palazzo di Erode il Grande, qui si suicidarono i componenti del partito ebraico più estremista, gli Zeloti, per non cadere nelle mani di Roma, e i bagni nel Mar Morto: scenari naturali rari, di grande bellezza.  
Gerusalemme e i suoi dintorni sono questo e molto altro, imperdibili ancora il museo Museo dell’Olocausto come la visita  al mercato Mahane Yehuda che offre uno scorcio unico sulla città con la possibilità di assaggiare tutte le specialità locali, alla Cittadella di David, e al Museo della Torre di David: qui lo spettacolo luci e suoni, racconta la storia del mitico Re, in un’atmosfera unica e innovativa.
Avrete inteso quanto Gerusalemme e i suoi dintorni siano un Viaggio nel Viaggio, è il cuore, l’energia di
Israele, uno Stato giovane in un territorio antichissimo, che continua a guardare avanti, ad un futuro diverso, questa forza interiore la avverti ovunque, è una calamita.
Tecnologia all’avanguardia: il Paese è startup nation, con maggior numero di società innovative pro capite al mondo.
 
Occorre tornare per vivere Tel Aviv, la sua movida, la bellezza intramontabile della sua architettura Bauhaus,  che qui usa cubi, cilindri, che agevolano l’utilizzo dello spazio, creano armonia e ogni edificio non può non risultare interessante.
Passeggi sul suo lungo mare e ti sembra di essere in California.
 
Non tralascerei la Galilea, i paesaggi del lago di Tiberiade e Negev, l’area desertica, di incredibile bellezza, con siti archelogici piccoli e antichissimi, quelli dei Nabate…
 
Un popolo che si è inventato una vita, che è rigogliosa e fiorente anche nei luoghi naturali più angusti.
 
Una varietà di esperienze, dalla natura alla cucina, un autentico mix, alla religione; Ebrei Ortodossi e non,  a fianco di Arabi cristiani e musulmani: tutto questo, la grande vera ricchezza di questo incredibile Paese.
 
Nel redigere questo articolo ho cercato di trasmettere il mio entusiasmo, la mia emozione, la mia sorpresa nello scoprire una parte di Paese, e non vedo l’ora di scoprirne l’altra, superiore ad ogni mia aspettativa, senza entrare in “terreni” pericolosi, che spesso danno luogo a dibattiti accesi e controversi.
E’ indubbio che qui ci siano anche questi: certamente non è un tipo di viaggio che possa essere intrapreso senza la conoscenza della Storia, nella sua accezione più estesa…
 
Sotto qualsiasi aspetto, ogni Viaggiatore potrà incontrare la sua Gerusalemme, io ho ritrovato “quella me” che credevo sepolta.
Ancora una volta ho compreso l’importanza del Viaggio, che fa bene all’anima: credevo che una parte si fosse persa… invece l’ho ritrovata e alimentata…  
 
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Autore: Anna di Bona

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