Dicembre 2025
Ritorno a Madrid dopo circa 13 anni.
Matilde, dopo l’anno di studio all’estero, a Granada, mi chiede nuovamente la Spagna, ed eccoci qui...
Alloggiamo in un quartiere interessante, tra i piu tipici della città: La Latina.
Un susseguirsi di stradine medievali, specie nella zona del nostro appartamento, confortevole, si, ma che non riprenoterei; troppo comodi i servizi di un hotel, specie per il check out, il rilascio dei bagagli e quel minimo di empatia che sanno fare la differenza.
Si vede che sono diventata una viaggiatrice esigente….
Siamo a poca distanza dalle attrazioni principali, dalle arterie nevralgiche, per un classico giro della città: Plaza Mayor, Puerta del Sol, Gran Via.
Prenotiamo una guida, per me è impensabile intraprendere qualsiasi tipo di visita di una città, di un luogo senza questo servizio; le guide cartacee non mi danno soddisfazione, come l’intelligenza artificiale e le app.
L’ho detto poc’anzi: sto diventando troppo difficile e selettiva.
La scelta risulta essere più che corretta, Francesco si rivela una persona intelligente, acuta, ironica con tante belle nozioni e dettagli da divulgare!
Madrid che città è?!
Per noi, certamente un immenso salotto, dove il visitatore spesso e volentieri è costretto a tenere la testa all’insù perchè catturato dalla bellezza e dalla magnificienza dei suoi palazzi, elegantissimi e imponenti.
Anche i piccoli condomini delle strade secondarie sono ben tenuti, lindi, perfetti.
Una Madrid in cui si respira un’aria fortemente internazionale, con i suoi servizi pubblici che funzionano, specie se si pensa al trasporto pubblico sia esso metro bus o treno, alla pulizia delle strade, al senso civico della sua gente.
E’ lampante come la capitale spagnola abbia ben investito i denari della tanto decantata UE.
In fondo loro non sono contributori netti, ciò che ricevono, investono: chapeau.
Ricca di lnegozi e locali cool, qui non ci si può proprio annoiare!
Tutto ci parla di una Madrid che ha fatto passi da gigante, irriconoscibile dall’ultima volta in cui venni.
La Spagna viaggia a velocità sostenuta in termini di servizi e qualità di vita.
Noi indietro anni luce, specie in determinate aree geografiche, anche molto importanti per la nostra economia.
Cosmopolita, elegante, con amplio respiro internazionale.
Ma…
Verso la perdita di una piena identità.
Per certi aspetti sembra di essere a Londra o Parigi... solo che queste città sono e rimarranno uniche, seppur con tutti i problemi del momento.
Quindi ricordereremo senza ombra di dubbio la bellezza indiscussa dei suoi palazzi ristrutturati, tutti negli ultimi 10 anni, la gentilezza dei commercianti, se solo penso a tante nostre realtà, mi si accappona la pelle... la facilità di spostamento e appunto questa aria che sa poco di Spagna e molto di città aperta al mondo.
Comunque, complice anche le bellissime e calde giornate, nonostante il mese di dicembre, godiamo appieno della sua effervescenza in luoghi iconici e non...
I quartieri che apprezziamo di piu, rimanendo nel circuito del centro storico, sono La Latina, Chueca, Lavapies e le zone verdi a partire dalla fontana di Cibele fino al parco del Buen Retiro: passeggiare qui è un toccasana, ammaliati dai colori dell’autunno… le barchette del lago sembrano sospese.
Immagini poetiche e bucoliche che mi ricordano un po’ il parco di una città che amiamo moltissimo Siviglia: Plaza de Espana.
Sorridiamo alle file infinite per degustare la famosa cioccolata di Saint Gines; ho la convinta idea che tutti questi luoghi, che nel corso di anni e anni hanno costruito reputazione sociale e fatturati, non siano ora così qualitativamente eccellenti: ravvedo quasi sempre, una perfetta e oculata operazione di marketing da cui io solitamente scappiamo a gambe levate.
Gustiamo una ottima cioccolata con churros, per rispettare la tradizione del momento, in una delle tante cioccolaterie e ve ne garantisco la bontà assoluta!
Lo stesso dicasi delle file per una foto al Riu Plaza, sul roof top: ci divertiamo, beviamo due bicchieri di vino rosso, osserviamo e godiamo dello spettacolare skyline, una bellissima luna piena ci sorride… capiamo di essere nel posto giusto al momento giusto…
Camminiamo per km e km ogni giorno, perdendoci in vie, vicoli, gustando le tipicità del posto in bistrot con musica, frequentati da gente proveniente da tutto il mondo.
Non può mancare, sono accompagnata da una bravissima ballerina!! La visione dello spettacolo di flamenco, ne avevamo già visti diversi ma questo presso il teatro di Madrid, della durata di un’ora, è gradevole.
Non accediamo al museo El Prado, tutti in coda per la gratuità dalle 17 alle 19: riteniamo che un museo di questo spessore meriti molto di più in termini di attenzione, con una guida ben preparata che ti illustri tutto, e ci vuole tempo, tanto: torneremo certamente, come facemmo a Parigi per vivere l’ appassionata visita del Louvre, di oltre 5 ore, una delle esperienze piu belle della nostra vita di viaggiatrici.
Tornando ai musei, optiamo per il Reina Sofia e solo per un’opera, in estrema sincerità: il Guernica di Picasso.
La sua visione, illuminante e toccante allo stesso tempo.
Nessuno viene risparmiato nella città di Guernica, nei paesi baschi, l’aviazione militare tedesca scarica tonnellate di bombe.
È il massacro di duemila persone.
La guerra entra con codardia, nel pieno della notte, non risparmia bambini, donne, animali: il quotidiano fragile si rompe, viene violentato, di sera, nel momento in cui si rientra a casa, al focolare, nella convinzione di essere protetti e al sicuro.
Scene attualissime oggi, da una parte all’altra dell’emisfero… i fragili, i bambini i giovani le donne e gli anziani sono chiamati a pagare il prezzo più caro di una follia, tanto voluta quanto inutile.
Mi commuovo dinanzi al cavaliere, che affronta la guerra a viso aperto, nulla può contro la tecnologia, lui che è uomo di altri tempi: è sconfitto ma non si arrende.
E qui il meraviglioso messaggio: dal suo pugno spunta la Vita, un piccolo e delicato fiore bianco che resiste alla furia e alla malvagità di questa guerra.
Ecco un segno di speranza, in mezzo ad una tragedia immane.
Penso a quanto fu coraggioso Pablo, in quei difficilissimo clima politico, contro i dissidenti, nello schierarsi dalla parte giusta.
Un esempio che tutti gli intellettuali odierni dovrebbero seguire, anziché dedicarsi a interviste, atteggiamenti, meschini e fuorvianti, solo per compiacere il committente di turno.
Avremmo bisogno di queste risposte…
alla domanda, da parte di un intellettuale tedesco, riferita al Guernica: "è lei che ha fatto questo orrore?".
Picasso rispose: "no, è opera vostra".
Un messaggio senza tempo.
È un appello alle coscienze, a non voltarsi dall’altra parte, a vivere con consapevolezza piena, senza seguire l’onda di pensiero più facile e conveniente.
Esporsi non è facile, ma deve essere visto come un atto dovuto, di fronte a malvagità e ingiustizia.
Quante persone di cui non sappiamo e non sapremo mai il nome, sono dei “ Picasso, Hemingway, Lorca, Orwel” !?
Il soggiorno a Madrid mi ricorda questa grande lezione di vita, guardo Matilde e lei comprende.
Ci abbracciamo, in silenzio, ce ne andiamo, ancora più pronte ad aprire occhi e cuore, con la sensibilità e il senso critico che tanto ci accomunano..