Praga tra.... Covid e guerra...

Febbraio 2022

Il desiderio di Viaggiare è sempre presente in me e fortunatamente anche nella mia famiglia.
Sfruttiamo un voucher 2020 Easyjet e scegliamo Praga con una partenza di fine febbraio.
La città ci ospita per tre giorni, di pieno sole, un clima secco e davvero piacevole.
L’hotel è in pieno centro a due passi dal ponte Carlo, si rivela una scelta strategica sotto ogni punto di vista, è un ottimo 4 stelle: una camera di quasi 50 mq, con tanto di soppalco, due bagni, una pulizia ineccepibile, e una colazione degna di questo nome.
Praga ci rapisce fin da subito, con la sua eleganza e una certa magnificenza.  
In fondo la dominazione asburgica si “sente”, e i nostri incontri con i cechi sono tutti all’insegna di gentilezza e precisione.
La pulizia regna ovunque, i bagni pubblici sono puliti e... costosi... non esiste la free entry, ovunque si paga per poterne usufruire e ciò a fine giornata… fredda, si traduce per la family in un piccolo salasso.
Non mi soffermerò molto sulle bellezze della città, decantate ovunque; ma sulla possibilità di guardarle, con occhio ancora più attento, tramite guida.
L’ho fatto presente più volte: non sempre quella cartacea è cosi esaustiva, spesso sfuggono particolari fondamentali, aneddoti, che rendono la meta ancora più speciale.
Noi ci siamo avvalsi della consulenza straordinaria di Davide, 5 ore ben spese in termini di tempo, ed economiche in termini di costo, il valore aggiunto è straordinario, impagabile.
Grazie a lui, alle sue spiegazioni, ai suoi racconti, tutto ha acquisito un valore ancora più alto; una visita al Castello, il complesso più grande del mondo, in autonomia, non sarebbe stata la stessa cosa.. che tristezza vedere cosi tanti turisti vagare per lo splendido complesso, senza meta, senza cultura… quasi senza curiosità; solo foto, continue, perchè ai tempi odierni è molto più importante postare il momento su Facebook o su Istagram, che comprendere la Storia.
Una città magica, suggestiva, ricca di leggende; è accogliente, con monumenti intrisi di storia e bellezza, avvenimenti culturali e una vita notturna che non abbiamo vissuto, purtroppo, ma che ci è parsa davvero frizzante. 
La cucina non sorprende né conquista: carne di maiale accompagnata da gnocchi di pasta lievitata, patate o crauti; molto buona ed economicissima la birra che si beve davvero ovunque!
Il dolce più diffuso, è la crepe con marmellata, cioccolato o fragole, ma ora è quasi interamente soppiantata dal Trdl, un rotolo pesantissimo con creme di ogni tipo, spacciato come dolce tipico della Boemia.
Abbiamo goduto di ogni istante: il Castello, con la Cattedrale di San Vito e il Vicolo d’Oro, oggi molto commerciale ma dalla Storia davvero interessante, Mala’ Strana straordinariamente piccola e romantica con le sue ripide salite panoramiche, Stare Mesto, la città vecchia…come non innamorarsi della sua piazza dove troneggiano stili architettonici diversi, palazzi ben conservati e che è la sede del famoso orologio astronomico medievale e della Chiesa di Tyn, e poi il Ponte Carlo con le sue statue, le sue leggende, difeso da tre torri, su di esso sfilano continuamente musicisti, artigiani, artisti di strada e unisce Malastrana con la Città Vecchia; e ancora il ghetto ebraico, oggi sede di case barocche, in stile liberty, di edifici lussuosi e di negozi delle migliori firme, ma in passato protagonista di una delle più tristi storie ebraiche europee, un salto nel passato, che non deve più tornare: il museo, le  sinagoghe, il cimitero stratificato che ospita più di 12000 tombe, un luogo surreale con la leggenda del rabbino Low e del suo Golem, ecco questa parte della città ci “crepa” il cuore….
imperdibile la navigazione sul fiume Moldava, specie all’imbrunire, è come se parlasse, un mix tra Storia e leggenda…
La nostra visita avviene in un momento storico molto particolare:
la pandemia covid, che qui in Italia ha ricevuto risposte spesso rigide in termini di restrizioni, più che negli altri paesi, e la guerra in Ucraina.
A Praga abbiamo notato e vissuto l’abbandono quasi totale delle mascherine e una leggerezza e serenità che ci mancavano da tempo.
Ci siamo però anche imbattuti in manifestazioni, a imponente partecipazione, di solidaretà nei confronti del popolo ucraino: piazza Venceslao, nella città nuova, è quasi irriconoscibile, è attraversata da un fiume umano di persone.
I russi non sono amati da queste parti, anzi, i vent’anni di dominazione e sottomissione hanno lasciato segni indelebili nel cuore della popolazione ceca.
Qualcuno inneggia al grande Uomo ceco Vaclav Havel… con l’animo un po’ pesante ci dirigiamo verso l’Isola di Kampa, alle sue spalle ci imbattiamo nel John Lennon Wall, sembra che il primo graffito sia stato ad opera di uno studente messicano.
Certamente tante le rivisitazioni di questa muro artistico, ad opera dei più svariati street artist e intraprendenti turisti, ma oggi più che mai ci appare chiaro il suo significato simbolico:
un monumento open air alla pace e alla fratellanza.
 
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Autore: Anna di Bona

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