Il mio Perù.

14-24 Novembre.

Il mio Perù è stato un qualcosa di semplicemente meraviglioso, Lui mi è entrato dentro fin dalla prima tappa, Lima; mi ha conquistata con la sua cultura, la sua Gente, i suoi vari e incredibili paesaggi, e non da ultimo il suo cibo!!! Non a caso è stato capitale culinaria a livello mondiale nel 2019.
Cosa aggiungere alle tante foto che girano ovunque e alle mie qui, sotto riportate?
Tutto mi sembra cosi riduttivo, sarebbe bello se a parlare fosse proprio un organo.. il mio cuore…
Lima ci ha accolto con il suo tipico cielo plumbeo, ma mi è piaciuta, consiglio un bel giro in bicicletta che ti da la possibilità di scorgere gli aspetti meno banali della città.
La Valle Sacra, mi ha colpita per la bellezza inaspettata dei suoi verdi, delle sue infinite coltivazioni a oltre 3500 mt di altezza e per il pulsare continuo della sua Storia; mi ha parlato attraverso Javier, guida ineccepibile che non dimenticherò mai per la passione con cui ci ha trasmesso il suo sapere, con una dignità e sincerità senza precedenti.
Siti importantissimi come la fortezza di Sacsayhuaman, Ollantaytambo, subito ci hanno svelato un mondo fatto di suprema intelligenza e perfezione estesa a tutti i livelli concepibili per l’uomo, il mercato di Pisaq e la festa del paese con cavalli di ogni tipo, ci hanno introdotto nella tradizione e nel folclore del posto… per poi arrivare al Capolavoro..
Ha piovuto parecchio nelle prime giornate e anche la Sua era pessima… con ombrelli k-way ci siamo incamminati.. sentivo che il sole sarebbe arrivato, non so perchè, nulla faceva presagire a un simile cambiamento climatico…
eppure…
E’ stata un’emozione indescrivibile: la pioggia che pian piano smette, le nuvole che giocano a rincorrersi per poi dissolversi, NOI sempre più uniti e felici in questa esperienza; una bellezza e un’eleganza al di fuori di ogni tempo, logica, il MACHU PICCHU ci ha regalato il meglio di sè.
E’ come se il popolo Inca abbia accettato la nostra presenza , il nostro amore continuo per ciò che abbiamo la fortuna di visitare, la sua ispezione è durata anche oltre l’orario stabilito e ciò è senz’altro riconducibile alla fortuna di avere al seguito gente professionale e benvoluta come Javier e Dalibor, nostro preziosi punti di riferimento.
Cusco, un autentico gioiello, con il cielo di un azzurro abbagliante, la Cattedrale coloniale, il Tempio Solare inca  della Qorikancha, i vicoli il cui disegno urbanistico risale ancora all’epoca inca... mi sarei persa e ripersa 1000 volte.
E poi l’ingegneria idraulica del sito di Tipon, non così battutto e anche per questo così suggestivo e significativo, la chiesa di Huaro, bellissima rappresentazione del percorso storico del Barocco Andino e il sito archeologico di Raqchi, tra i più importanti e sacri dell’Impero inca, anch’esso distrutto dai conquistatori spagnoli.
Il Lago Titicaca si presenta come un immenso mare a oltre 3800 mt di altezza; ho scorto colori bellissimi che mai dimenticherò, vedute di una bellezza struggente, quasi irreale, che mi hanno fatto sentire piccola ma anche cosi grande..  
La  popolazione degli Uros, offre uno spaccato incredibile della sua vita quotidiana: risiede qui sin dai tempi dell’invasione Inca!
Sono più di cinquanta le isole interamente costruite con la Totora, una speciale pianta che cresce proprio nelle acque del lago; sono intrecciate tra loro, con una speciale tecnica molto antica, che le  rende resistenti, calpestabili, se pur con un po’ di difficoltà nei primi passi, e abitabili.
La tappa successiva e ahimè l’ultima, è Arequipa, la città bianca, un altro gioiello.
Ci raccontano abbia un clima meraviglioso tutto l’anno ed effettivamente siamo tutti rapiti dal caldo sole e dalle sue stradine, da Plaza de Armas su cui si affaccia il nostro bel boutique hotel e l’imponente cattedrale dallo stile barocco andino e dal Monastero di clausura di Santa Catalina, considerato il convento più grande del mondo che contiene al suo interno strade, giardini, chiostri e parchi e infine dal Belvedere di Carmen Alto.
Qui scopro le grandi proprietà della Maca, da cui non mi separo mai.
E poi ecco la struggente storia di Juanita, che non ha ancora 14 anni, la prescelta per bellezza e candore ad essere sacrificata agli dei per placare le ire del vulcano; stordita dal freddo e dalla chica, fu uccisa con un colpo al viso sul monte Ampato a oltre 6200 mt di altezza.
Il suo corpo ritrovato e ben conservato rappresenta per il mondo intero, una scoperta straordinaria, che si può visionare presso il Museo Santuarios Andinos. 
Si rimane colpiti dalle interessanti informazioni scientifiche, certo, ma per quanto mi riguarda, il turbamento è tutto riconducibile alla potenza delle religioni precolombiane, alle loro pratiche, ai  riti misteriosi e ancestrali.
Il mio è quasi stordimento e desiderio di approfondire sempre più questa conoscenza…
Siamo giunti alla fine di questo Viaggio, durato forse troppo poco, perchè davvero tante e straordinarie sono le bellezze di questo Paese.
La parte nord ad esempio, Chiclayo e l’affascinante sito archeologico di Sipan, oppure la zona di Paracas dove l’incontro tra deserto e oceano rende questo luogo di una bellezza unica, o anche le isole Ballestas dette anche le Galapagos Peruviane per il loro straordinario ecosistema: è possibile ammirare senza difficoltà, uccelli, tra i quali cormorani, guanay, gabbiani, avvoltoi, pellicani del Perù e sule variegate, i pinguini Humboldt, otarie e leoni marini e con un po’ di fortuna anche i delfini.
E poi ancora l’Oasi di Huacachina, una tappa immancabile nel tratto meridionale del famoso Gringo Trail, l’itinerario via terra da Lima a Machu Picchu, percorso in senso antiorario che comprende le principali mete turistiche del Perù.
Qui altissime dune e le emozionanti attività: dune buggy e sandboarding.
Un viaggio che mi ha insegnato tanto, la condivisione con un gruppo particolarmente eterogeneo non solo per cultura ma anche per età, e che ha messo a dura prova il fisico: le elevate altitudini non sono di poco conto, anzi, e a tal proposito, consiglio di bere almeno due litri di acqua al giorno, io sono arrivata addirittura a tre, ricorrevo al mate de coca e ad altre tisane, solo la sera, queste non possono sostituire l’importanza fondamentale dell’acqua; ciò certamente mi ha permesso di godere di ottima salute fino alla fine del viaggio, mai un mancamento, un mal di testa, una stanchezza importante.
Anzi questo Paese mi ha totalmente rigenerata, fisicamente e spiritualmente; le Ande sono un qualcosa di magico, di forte, anche in questa occasione ne ho avuto la conferma.
Emozioni incredibili, vissute anche durante il mio viaggio in Cile.
Ancora una volta è stata vincente l’organizzazione di questo viaggio, perfetta e appassionata; questa splendida Terra si è dimostrata meravigliosa attraverso i racconti delle eccellenti guide, prima fra tutte Xavier, coordinate dal nostro corrispondente Dalibor, persona di grandissima cultura, professionalità e grande umanità.
Tutto questo sotto “il cappello” dell’operatore, importantissimo del nostro settore, Mistral.
Desidero concludere con questo pensiero in cui credo fortemente:
qui qualsiasi anima in affanno, può guarire e ristabilire la perfetta relazione con la Pachamama… “Madre Terra”…
Anna
 
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Autore: Anna di Bona

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